“Vuoi sapere perché Federico è pazzo? Quello, bello e buono, si mette a parlare strano, si crede di essere, non ho capito bene, ma mi pare un re, o un principe o un imperatore, di tempi vecchi che si chiama Federico.”

“Federico il pazzo”

“Federico il pazzo”

Che bello avere questo bel libro tra le mani, tutto l’enorme talento di Patrizia Rinaldi, arricchito dalle illustrazioni di Federico Appel, di cui abbiamo già recensito “La mossa del coccodrillo” e “La grande rapina al treno”. “Federico il pazzo” edito da Sinnos, collocato nella collana “Leggimi”, è un tuffo nella preadolescenza, dinamiche rocambolesche e sentimenti si mischiano ad una società imperfetta nella quale nonostante tutto prevalgono sentimenti di solidarietà. Il “galleggiare” di Angelo, la periferia napoletana con Mimmo, Rosy, la rivalità calcistica tra Napoli e Verona, Capa gialla, la nuova scuola media, la “cotta” per Giusy, il rapporto con la madre e poi il ruolo fondamentale di Federico detto “il pazzo”, un vortice di emozioni e avventure in un romanzo pieno di significati.

Il libro si apre con Angelo in coma a causa di una caduta. Il protagonista, a causa di questo incidente, imparare a “galleggiare” fuori dal suo corpo ogni qualvolta sente l’esigenza di fuggire da una situazione nuova. Questo potere gli permette di evadere dalla realtà circostante, un volo, un modo di affrontare la realtà pura e tagliente, districare con calma un groviglio caotico.

Angelo è un tredicenne con una giovane madre single che si trasferisce da Verona in un quartiere della periferia napoletana dove “in fondo a un viale con lampioni mezzi rotti, un palazzo ingombrante occupa quello che in una prospettiva ragionevole dovrebbe essere lo spazio blu del cielo”, un casermone napoletano, quattordicesimo piano senza ascensore, dove trova Mimmo, un ragazzo pronto ad insegnarli come si vive in quel contesto. Angelo impara a convivere con un dialetto incomprensibile, con vicini di casa ostili, con cibi nuovi mai assaggiati prima, modalità aggressive e inedite che gli riservano i nuovi compagni nella scuola che comincia a frequentare. Presto si imbatte in Capa Gialla, un teppista ripetente che insieme alla sua banda intimorisce e minaccia i più deboli; naturalmente lo “straniero” Angelo diventerà il più facile bersaglio dei violenti.

In classe oltre alla prof di italiano, la Gaeta, paziente e determinata a sconfiggere l’apatia mista ad aggressività che aleggia nella classe, c’è pure un ragazzo speciale, Francesco ovvero Federico Il pazzo.

Un personaggio chiave, enigmatico che risponde all’ignoranza e alla violenza che lo circonda in maniera anomala ma che fa riflettere. Non parla il dialetto napoletano, preferisce esprimersi impiegando una lingua aulica appresa dai saggi storici che lo zio editore gli ha donato. Grazie a queste letture Francesco si appassiona ad un periodo storico in particolare, il Medioevo, e impara tutto ciò che riguarda il suo idolo, Federico II. Durante i lunghi pomeriggi Francesco se ne sta sul balcone di casa ad addestrare un nibbio come se fosse il faraonico falco fedele al suo sovrano.

Angelo e Francesco diverranno amici, e con loro ci sarà una ragazza, Giusy, capace di superare gli stereotipi del modello femminile corrente: eccola infatti in salopette, decisa a divenire meccanico e pronta a contrastare le violenze a cui Angelo appare destinato; ma il pestaggio a cui il ragazzo inesorabilmente viene sottoposto da parte di Capa Gialla e dei suoi fedeli avrà come immediata conseguenza la maturazione e la crescita di Angelo.

Solidarietà, amicizia, integrazione, abbattimento delle differenze: Patrizia Rinaldi ci fa arrivare attraverso la storia leggera e poetica di quattro adolescenti tutti diversi, ma che possono crescere insieme, dove la scuola serve, dove la famiglia spesso è piccola e impotente, mentre il “gruppo” negativo può essere sconfitto da un opposto “gruppo” dentro il quale i valori passano e circolano nei modi più inconsueti: i libri ci salveranno, sembra dire l’autrice che ha costruito nel personaggio di Francesco/Federico un pazzo che si dimostra invece l’unico saggio. Il dialetto insaporisce ed esalta questo libro, fa sorridere, plasma i personaggi e li rende semplici, nostri amici, a fine lettura, siamo tutti Mimmo, Giusy, Angelo e Francesco, sono diventati parte di noi.

Pietro Rondinone

• Titolo: Federico il pazzo
• Autore: Patrizia Rinaldi
• Illustratore: Federico Appel
• Editore ‏: ‎ Sinnos (13 gennaio 2023)
• Lingua ‏: ‎ Italiano
• Copertina flessibile ‏: ‎ 123 pagine
• ISBN-10 ‏: ‎ 8876095411
• ISBN-13 ‏: ‎ 978-8876095412

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