Corrado Rospigliosi e l’abbraccio perfetto
Vi è mai capitato di perdervi nelle braccia di qualcuno senza avere la minima percezione di quanto attorno a voi stia accadendo o del tempo che passa? E se esistesse una ricetta per l’abbraccio perfetto?
Ecco, il libro di oggi “Corrado Rospigliosi e l’abbraccio perfetto” parla di un rospo un po’ puntiglioso e della sua ostinata ricerca della seconda metà dell’abbraccio migliore che sia mai stato provato. Una divertente metafora della vita su come, a volte, la perfezione si trovi nel momento in cui si smette di inseguirla, perché può essere proprio questa sua ossessionata ricerca che non ci permette di vedere quanta felicità si possa trovare nelle cose più imperfette.
È questa la lezione che imparerà il protagonista della nostra storia.
Corrado è un rospo molto pieno di sé che vive in una piccola casa dagli enormi specchi (in modo tale da potersi guardare da ogni angolazione) e che, amando così tanto il suo riflesso, con lui intrattiene conversazioni su “una varietà di temi interessantissimi” quali la moda per i rospi o il tempo. Una mattina si sveglia con un’idea: quella dell’abbraccio migliore che sia mai esistito e che gli potrebbe garantire la felicità per sempre. C’è un piccolo problema però: gli abbracci richiedono sempre due persone e il suo riflesso, pur essendo un “amabile conversatore”, non può certo aiutarlo in questa sua impresa.
Per questo motivo, Corrado esce fuori dalla sua casa, il suo spazio sicuro, per andare alla ricerca di qualcuno che possa dargli l’abbraccio di cui ha bisogno. Nessuno però, a suo dire, sarà capace di dargli la perfezione: alcuni abbracci saranno belli ma neanche lontanamente perfetti, altri invece saranno troppo molli o troppo duri, troppo stretti o troppo poco, impossibili da gestire o sbagliati, difficili da tenersi o complicati da liberarsi; senza tener conto che il nostro rospo, così concentrato su se stesso, si imbatterà anche in chi non vuole per niente essere abbracciato e chi invece non vuole proprio lasciarlo andar via.
Tutto sembra portare a un insuccesso ma, non datosi per vinto, Corrado farà un ultimo disperato tentativo: un annuncio sul giornale che darà vita a un evento dalla portata enorme. Così una lunga coda di animali emozionati accorrerà per abbracciarlo, ma nulla sembrerà rispondere alle esigenze del nostro protagonista fino a quando, lasciandosi andare in un pianto liberatorio, non si renderà conto di come gli abbracci siano diventati così contagiosi da far sì che tutti inizino a stringersi tra loro. Sarà proprio quando, amareggiato e rassegnato, deciderà di rinunciare alla sua sfida che Corrado riuscirà a trovare finalmente quello che stava cercando: non un abbraccio, ma “l’abbraccio più grande della storia degli abbracci”. E così, da essere un tipo che amava la solitudine, Corrado diventerà un vero cultore degli abbracci perché, citazione sua, “piuttosto che sognare è meglio abbracciarsi”.
Anche con questa pubblicazione Terre di Mezzo ci fornisce un piacevole e giocoso spunto di riflessione. Il libro, redatto da Oren Lavie e Anke Kuhl, rallegrato da divertenti illustrazioni e indicato per le fasce d’età tra i 5 e i 7 anni, diviene in realtà una lettura apprezzabile da tutta la famiglia, da condividere insomma con chi si ama e con tutte quelle persone dai cui abbracci non ci staccheremmo mai. Perché Corrado, in fondo, incarna uno dei nostri peggior difetti: la ricerca smaniosa e interminabile della perfezione nella convinzione che solo questa possa condurci alla felicità quando, alla fine, è proprio questo ideale, che aleggia e permane in tutti i nostri sforzi, che non ci permette di goderci appieno tutto. E il percorso che compie Corrado, e che condurrà alla consapevolezza che solo lasciandoci andare riusciremo a trovare la felicità, non è altro che una meravigliosa rappresentazione dei rapporti interpersonali che stringiamo nella vita: non tutti saranno in grado di capirci, non tutti vorranno essere abbracciati, ci saranno abbracci da cui vorremo staccarci e altri che ci faranno piangere di tristezza o di gioia oppure ridere, ma l’importante è abbandonare tutto ciò che ci condiziona e goderci quegli attimi imperfetti che la vita e le persone attorno a noi ci regalano.
Perché, alla fine, “in un abbraccio, la cosa più importante non è stringere ma lasciarsi andare”.
Maria Natale
Il lavoro presente nella foto è stato realizzato seguendo un’attività proposta sul sito di Maestra Mary, a cui va il mio ringraziamento per la condivisione delle risorse educative.
Titolo: Corrado Rospigliosi e l’abbraccio perfetto
Autore: Oren Lavie e Anke Kuhl
Traduttore: Sara Ragusa
Editore: Terre di Mezzo
Pagine: 40
ISBN: 9791259962072