Corrado Rospigliosi e la giornata degli abbracci.
Come maestra, amo cogliere ogni occasione per trasformare giornate speciali in momenti di apprendimento coinvolgenti e significativi. In questo mese di gennaio, pur sapendo che dovrò dedicare tanto tempo a giornate di forte valenza dal punto di vista storico e non, ho deciso di non trascurare la “Giornata Mondiale degli Abbracci”e di trattarne il tema. Sicuramente sarò stata condizionata dall’aver avuto tra le mani, da un po’di tempo a questa parte, un albo davvero fantastico che tratta l’abbraccio in modo semplice, adatto ai bambini della mia prima, ma al tempo stesso profondo. Ho scelto dunque di leggere ai miei alunni, come faccio sempre (perché sono convinta che anche la lettura scaldi il cuore come un abbraccio), il libro “Corrado Rospigliosi e la ricerca dell’abbraccio perfetto”.
Chiaramente il titolo è largamente esplicativo circa l’argomento di cui parla ma, per comprenderne bene il valore e la forza didattica, rimando alla trama e alla recensione scritta da me su questo stesso sito:
Partendo dal presupposto che considero l’abbraccio un atto importante non solo come gesto affettivo, ma come simbolo di connessione, comprensione e sostegno reciproco, ho posto l’accento, durante la lettura, sull’importanza dell’espressione delle emozioni per permettere ai piccoli di riflettere su come si sentono quando ricevono o danno un abbraccio.
Lavoro difficile? Certamente sì, considerato che siamo in prima, alle ultime ore di un giorno pesante, dal punto di vista dell’alternanza delle discipline, sia per i bambini che, ancor di più, per le insegnanti.
Nonostante le premesse catastrofiche, questo lavoro ha aperto la porta a riflessioni profonde.
Dopo la lettura, infatti, ho invitato i bambini a condividere il loro punto di vista rispondendo a domande come:
“A chi vorresti dare un abbraccio?”;
“Che cosa significa per te un abbraccio?”;
“Quando ti senti di voler dare o ricevere un abbraccio?”.
Sono venuti fuori, tra le chiacchiere e le risatine, sorprendenti commenti sul fatto che l’abbraccio porti gioia e sia manifestazione d’amore e le loro risposte sono state straordinarie: qualcuno ha raccontato di un abbraccio quando si sentiva triste, altri hanno sottolineato come un abbraccio possa farci sentire al sicuro.
È stato così interessante osservare come ogni bambino collegasse il tema alla propria esperienza, sviluppando competenze di ascolto attivo, espressione delle emozioni e rispetto dei punti di vista altrui.
In seguito, dopo aver lavorato sul quaderno (non dimentico mai di far scrivere, con grande dispiacere dei miei piccini) abbiamo realizzato due lavoretti speciali: ognuno ha colorato, personalizzandola, una “cartolina dell’abbraccio” (formata da due metà di cuori che si completavano formandone uno solo) e insieme abbiamo scritto la frase più bella e significativa tratta dal libro letto. Inoltre, ciascuno ha disegnato su una forma sagomata la propria faccia e incollato un cuore sotto le manine strette in un abbraccio, da regalare a una persona speciale, fosse essa un parente o un amico.
La giornata si è conclusa nel modo più naturale e dolce possibile: si sono stretti tutti insieme in un abbraccio gigante, ancora più grande del “più grande abbraccio degli abbracci” citato nell’albo, creando un momento di vera condivisione e complicità. Così ne hanno sperimentato in prima persona il calore, comprendendone anche loro il potere simbolico e relazionale.
La “Giornata Mondiale degli Abbracci” è stata per noi un’opportunità per imparare ancora, crescere e, soprattutto, sentirci più vicini gli uni agli altri. Un’esperienza che porteremo nel cuore… proprio come un bellissimo abbraccio!
Maria Natale
I lavori presenti nelle foto sono stati realizzati seguendo modelli proposti sul sito della Maestra Mary e sul web.