Potenziare le abilità cognitive. Creatività, immaginazione, proprietà del linguaggio. Esempio didattico: L'albero alfabeto di Leo Lionni.

La forza dell’albo illustrato

La forza dell’albo illustrato

Il racconto rappresenta uno dei primi strumenti utilizzati  per l’apprendimento, poiché consente al pensiero di organizzarsi  attraverso l’attivazione di molteplici abilità: cognitive, linguistiche, mnemoniche, percettive ed attentive.

L’esercizio della lettura inoltre influenza il modo in cui si scrive, stimolando anche la creatività, l’immaginazione e la produzione di nuovi pensieri.

Per tale ragione ho ripetuto continuamente ai miei piccoli alunni che “ per imparare a leggere, bisogna leggere tanto e per imparare a scrivere bene bisogna sempre leggere tanto!”

Durante gli anni difatti ho sempre adoperato gli albi illustrati per introdurre contenuti importanti e impegnativi.  Questa tipologia di libro, grazie alla sua struttura e al suo ritmo, riesce a coinvolgere tutti e a mantenere la soglia di attenzione alta nel tempo.

Frasi concise, chiare e significative oppure pagine scritte, senza neppure una illustrazione;  immagini di grandi dimensioni, protagoniste della storia, che interagendo col testo ne determinano il significato. Tutte queste caratteristiche rendono l’albo illustrato il libro ideale a cui approcciarsi fin dalla più tenera età, poiché fa sì che i piccoli riescano a comprendere il senso del racconto, immergendosi nella storia.

L’aver insegnato, per molti anni, nella scuola dell’infanzia mi ha resa padrona della lettura animata, strategia questa che non lascia spazio alla distrazione.

La lettura ad alta voce, da parte dell’adulto, coinvolge gli alunni, li rilassa, li emoziona, ma soprattutto li avvicina alla lettura autonoma e spontanea.

Non basta, a mio dire, invitare i bambini a leggere, bisogna che essi sviluppino dapprima la passione per la lettura e per i libri, motivo per il quale ritengo che un docente debba leggere costantemente con loro e per loro e debba selezionare libri che raccontino storie interessanti, emozionanti e divertenti.

Da qui la mia scelta di utilizzare gli albi illustrati.

Grazie a questi, inoltre, ho potuto appurare con grandissimo piacere e soddisfazione, che i bambini hanno sviluppato un notevole interesse per la lettura spontanea.

Dedicandosi ad essa, negli ultimi mesi degli anni scolastici, essi hanno potuto “ fare esperienza” delle regole grammaticali ed ortografiche. Leggendo si sono imbattuti costantemente nella grammatica italiana e nell’ortografia , ragion per cui l’apprendimento teorico di queste, che ne è seguito, è risultato più rapido e meno complicato, determinando un buon livello di  acquisizione ed interiorizzazione delle regole da parte dell’intera classe.

Se è vero che l’apprendimento nella fascia d’età 6-11 anni è ancora concreto, ossia parte dall’esperienza, è altrettanto vero che l’esperienza della lingua italiana è rappresentata e racchiusa nei libri, o meglio, nella lettura di essi.

Ogni albo, da me inserito nella progettazione didattica, ha introdotto contenuti, tematiche e argomenti importanti a cui hanno fatto seguito le più svariate attività, aventi come finalità il raggiungimento di obiettivi e l’acquisizione di competenze di base.

Una volta appurata la conoscenza, da parte degli alunni, dei fonemi e grafemi della lingua italiana e della loro reciproca corrispondenza, ho ritenuto opportuno incoraggiarli a formare in modo autonomo e spontaneo semplici parole.

In un secondo momento a questa attività ne è seguita un’altra, ossia il riuscire a  riordinare queste parole per formare semplici frasi di senso compiuto e ciò ha consentito alla sottoscritta di introdurre il concetto di frase.

Per far comprendere al meglio questi due processi  mi sono servita di una storia particolarmente divertente contenuta nell’albo illustrato “L’ALBERO ALFABETO di Leo Lionni Babalibri

Racconto:

Tale libro narra la storia di un grande albero, definito alfabeto, poiché su ogni foglia viveva una lettera dell’alfabeto.

Un giorno arrivò una tempesta che spazzò via gran parte delle lettere e quelle rimaste si riunirono, impaurite, al centro dell’albero. Passò di lì un buffo insetto a strisce rosse e nere, che aiutò le lettere a sistemarsi in gruppi di tre, quattro o anche più, formando così le parole che il vento non sarebbe riuscito più a spazzar via.

In seguito si trovò a passeggiare sullo stesso albero un grande bruco, viola e peloso, il quale apprezzò lo sforzo delle lettere, ma suggerì alle parole di sistemarsi in modo da poter “dire qualcosa”, dunque insegnò loro a formare delle frasi di senso compiuto.

Obiettivi perseguiti attraverso attività didattica:

Migliorare le capacità attentive, attraverso l’ascolto della lettura;

Comprendere un semplice racconto e saperlo ricostruire nelle sue parti essenziali;

Usare adeguatamente il linguaggio per narrare, descrivere, inventare;

Interagire nella conversazione in maniera opportuna;

Scrivere autonomamente parole e sotto dettatura semplici frasi;

Conoscere la corretta grafia delle parole e la corrispondenza fonema-grafema;

Leggere brevi frasi e comprenderne il significato;

Rappresentare graficamente una parte del racconto;

Sviluppare la creatività

Orientarsi nel tempo, collocando fatti vissuti e narrati, in ordine logico-temporale;

Articolazione dell’attività:

Ai bambini è stato presentato e letto il libro in questione, in modo animato e con la drammatizzazione delle parti salienti.

La grandezza ed i colori accesi dell’albo hanno subito attirato l’attenzione degli alunni, il cui livello  è rimasto alto  per tutto il tempo del racconto.

I bambini hanno potuto leggere direttamente ogni singola pagina del libro, poiché è stata assegnata loro come compito per casa.

Alla lettura seguiva sempre la rappresentazione grafica sul quaderno.

In seguito i bambini hanno disegnato sul quaderno un grande albero e lo hanno colorato con la tecnica dei pastelli.

Questo disegno è servito da base per il lavoro successivo, ossia la composizione di parole con l’utilizzo di lettere adesive.

In queste fasi gli alunni sono stati lasciati completamente liberi di esprimersi.

Successivamente ai bambini è stato chiesto di riordinare alcune parole per formare frasi di senso compiuto, ossia di mettere in atto quello che accade nella parte finale del libro.

Gli alunni dunque hanno prima ascoltato una storia sulla primavera ed insieme alla sottoscritta hanno individuato le tre parti salienti del racconto, trasformandole in tre semplici sequenze, infine per scrivere una breve didascalia sotto ciascuna di esse, hanno dovuto riordinare le parole.

Questa attività si è svolta prevalentemente come programmato, ma ha avuto dei risvolti inaspettati, ossia il coinvolgimento e la collaborazione tra i bambini durante la composizione delle parole, poiché in modo spontaneo hanno iniziato a prestarsi vicendevolmente le lettere, al fine di formare il maggior numero di parole possibili.

La valutazione è avvenuta attraverso la lettura ad alta voce delle parole create dagli alunni; ne è seguita inoltre un’attenta riflessione sulla corrispondenza fonema-grafema e sulle sillabe, ragion per cui tale attività si è rivelata anche un valido consolidamento delle stesse.

Si è trattato di un’attività interdisciplinare che ha coinvolto tre materie da me insegnate: italiano, arte e tecnologia.

Michela Pisarra

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