Il mondo di Federico Appel, la sua creatività e la sua bravura in due avventure piene di colpi di scena.

“La mossa del coccodrillo” e “La grande rapina al treno”

“La mossa del coccodrillo” e “La grande rapina al treno”

Sinnos ci ha sempre sorpreso con i suoi libri, per l’originalità, la ricerca, in alcuni casi per le forti emozioni che ci hanno strappato persino una lacrima. Federico Appel, con i suoi due libri, ha superato una soglia sottilissima, davvero difficile, da descrivere, che proviamo a spiegare. I tanti personaggi, come attori in un teatro, ben caratterizzati e descritti, i colpi di scena a ripetizione, il lieto finale o la sorpresa divertente, sono come tante perle che si incastonano alla perfezione in albi corposi, ma mai noiosi, dove il taglio dell’illustratore è padrone, in ogni dettaglio, uno stile quasi fumettistico, che crea un ponte tra l’albo illustrato e la prima narrativa.La trama e i tanti dialoghi, vanno a braccetto con la progettualità delle illustrazioni; già perché non è facile, montare un furto durante una festa dentro una villa o girare e rincorrere i personaggi attorno alla medesima oppure viaggiare con i protagonisti in un treno durante l’assalto di una banda di malintenzionati pronti a tutto.Ben 26 personaggi, subito presentati dopo la copertina, in “La mossa del coccodrillo” dove sarete chiamati anche voi osservatori, ascoltatori o lettori ad avvistare ogni minimo sospetto, un qualsiasi dettaglio, non deve andar perso. Azione, rincorse, voli pindarici, baci, furti, colpi di scena improvvisi vi lasceranno emozionati e divertiti fino alla conclusione. E un consiglio, occhio al coccodrillo!

Invece, in “La grande rapina al treno” quello che sembra un tranquillo viaggio, si trasforma ben presto in una feroce rapina e tra i vagoni si scatena il panico. Da lettori possiamo solo intravedere quello che succede, siamo come dei registi, in un piano sequenza a telecamera fissa, vediamo alcuni personaggi che si muovono e si spostano per poi ritrovarli nelle pagine successive. Abbiamo apprezzato, la simpatica curiosità del protagonista che si identifica perfettamente con ogni bambino, e poi il luogo comune da sfatare sui pellerossa, o sul diverso che alla fine in silenzio compie la buona azione per il bene di tutti. Infatti l’arrivo di una giovane pellerossa a cavallo aiuterà lo sceriffo in difficoltà e l’intrepido insegnante porterà parte dei vagoni e del treno all’arrivo.

Federico Appel è nato a Roma nel 1979.

Visto che ama darsi tante arie diremo che ha conseguito un dottorato in Letteratura Italiana presso l’Università “La Sapienza” di Roma, che è stato professore a contratto di “Letteratura per l’infanzia” nella stessa Università , che ha pubblicato saggi sulla fantascienza, l’avventura, la bicicletta e il fantastico, e che è redattore di una piccola ma gloriosissima casa editrice per ragazzi.

Pietro Rondinone

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