L’albero alfabeto
COME PARTIRE PER INTRODURRE LE CONSONANTI IN PRIMA?
Dopo aver presentato le vocali, arriva il momento di iniziare le consonanti.
Comincio da una storia che racconta di consonanti stonate e vocali, meravigliose cantanti, che insegnano loro il bel canto.
Ritorniamo al concetto di alfabeto, già presentato all’inizio dell’anno ma non ancora memorizzato (come dicevano i latini “repetita iuvant”).
Per imprimerlo nella mente dei bambini decido di presentarglielo con… un albo, naturalmente!
Ecco allora che “L’albero alfabeto” di Lionni, che penso di riproporre anche quando parleremo dell’ordine delle parole per la scrittura di frasi (ma questo lavoro lo trovate già nella sezione Extra del nostro sito: https://www.libricino.it/la-forza-dellalbo-illustrato/ ), mi viene in aiuto.
L’albo, per quei pochi che non lo conoscessero, parla di un albero sulle cui foglie vivevano le lettere. Un giorno arrivò una tempesta che ne spazzò via alcune e spaventò le altre che decisero di nascondersi. Allora “l’insetto delle parole” insegnò alle lettere a formare proprio delle parole: «Se starete unite non ci sarà vento che potrà spazzarvi via!» disse loro. E aveva ragione! Poi una mattina d’estate uno strano bruco comparve tra il fogliame. «Quanta confusione su questo albero» disse e insegnò alle parole come mettersi insieme per formare delle frasi. Ma la vera forza delle parole sta nel poter dire cose importanti, cose che cambiano il mondo e così…
Organizzo tutto a casa, come sempre, perché è mia abitudine ma, soprattutto, come già detto tante volte, perché sono in prima.
Il giorno successivo, lunedì dopo il ponte di tutti i Santi, sono carica.
Purtroppo lo sono anche i bambini, reduci da un lungo weekend.
Attirare l’attenzione non è facile, lavorare ancor meno.
Inizio a leggere. I bambini ascoltano, ormai rassegnati al fatto che “questa maestra legge sempre”.
Il libro piace, i commenti sono tanti, le chiacchiere di più.
Sistemiamo sul quaderno un grande albero, l’albero dell’alfabeto appunto, occupando due pagine: su di esso i bambini incolleranno tutte le letterine ritagliate da giornali e volantini (un buon modo per riconoscere le lettere scritte nei diversi caratteri).
Scriviamo sul quaderno alcune frasi, per ribadire il concetto che le lettere sono indispensabili per formare periodi e parole.
Riflettiamo sul fatto che noi parliamo sempre (e loro sempre di più), mettendo insieme proprio parole.
Il libro ci parla di frasi importanti e, quindi, immancabilmente il ragionamento ci porta a concludere che non bisogna parlare solo “per dare fiato alla bocca” e bisogna evitare parole “brutte” e offensive.
In un momento di tranquillità (ma solo un momento), disegnano il loro albero alfabeto.
Contemporaneamente, io sistemo sull’albero preparato per abbellire la classe (ispirato al loro libro di testo) le vocali e la prima consonante studiata: quell’albero diventerà il “nostro albero alfabeto” e ci sistemeremo tutte le lettere di volta in volta studiate (un abbecedario murale alternativo per “risparmiare” spazio, visto che ne abbiamo davvero poco e che i muri sono già pieni di cartelloni).
Le ore passano e, ancora una volta, mi soffermo a pensare che non ci sia modo migliore di lavorare con i bambini se non quello della lettura.
Maria Natale