Moncone ombelicale… questo sconosciuto!
Una donna che ha partorito da pochi giorni al suo ritorno a casa con il piccolo fagottino si ritrova con mille novità da affrontare, l’allattamento, i cambi del pannolino, i rigurgiti, il poco sonno e tra questi anche la cura del moncone ombelicale.
Prima di tutto cos’è il moncone?
Quando un bimbo nasce il cordone che lo legava alla mamma viene reciso lasciando un moncone che si staccherà naturalmente da una a tre settimane dopo la nascita lasciando spazio a quello che chiamiamo ombelico.
Subito dopo il parto il moncone viene controllato e protetto con garze sterili e nel momento in cui si torna a casa il personale dedicato spiegherà alla neo mamma e al neo papà come curarlo al proprio domicilio.
Premettiamo che se durante la cura del moncone il bimbo piange non dipende dal fatto che ha dolore perché la parte non è dotata di nervi, ma piange solo per la sensazione di freddo causata dalla soluzione disinfettante passata sul pancino e dal fatto che probabilmente è nudo. Bisognerà comunque ricordare che fino a quando il moncone non sarà completamente essiccato sarà una porta aperta con il mondo esterno e quindi ci sarà rischio di infezioni ma per evitarle basterà seguire delle semplici e normali regole di pulizia e igiene e non si correranno rischi.
Come gestire il moncone ombelicale?
Basterà seguire queste semplici regole:
- Lavare sempre le mani con acqua e sapone prima e dopo la manipolazione.
- Mantenere il moncone pulito con acqua e se necessario una goccina di acqua ossigenata , usando un bastoncino di ovatta o una garza. Asciugare molto bene con delicatezza i residui di liquido. In passato si utilizzavano alcol o altre soluzioni disinfettanti molto aggressive ma in realtà si è visto che il moncone completa più rapidamente il suo processo di essiccazione senza l’utilizzo di alcuna sostanza.
- Ricordare che il moncone si asciuga più velocemente a contatto con l’aria , quindi ricordate di lasciare il moncone fuori dal pannolino, ripiegandolo leggermente verso il basso. Coprirlo con una garza sterile posizionandola intorno al moncone e non mettere nient’altro (la fascia elastica non è consigliata perché potrebbe comprimere l’ addome del piccolo).
- Bisogna aspettare che cada da solo; anche se è attaccato da un piccolo cordino non bisogna mai tirarlo via.
- Fino a quando il moncone ombelicale è presente è consigliato non fare il bagnetto con un lungo ammollo al piccino ma è preferibile una veloce doccina o lavarlo con una spugna molto delicata. Lavare il bimbo anche con sola acqua o con una piccolissima quantità di detergente adatto alle pelli dei neonati (preferibilmente prodotti che non contengano prodotti chimici come paraffina, petrolati e siliconi).
- Una volta caduto il moncone, continuare per alcuni giorni a medicare la ferita, utilizzando le garze sterili e l’acqua ossigenata. È sempre bene poi coprire con una garza asciutta fino a quando la ferita si è ben cicatrizzata per evitare il contatto diretto con il pannolino.
Questi semplici consigli vi permetteranno di curare al meglio il moncone ombelicale.
In alcuni casi però ci sono segni che sono indice di un alterazione del processo di essiccazione, quindi bisognerà fare attenzione hai seguenti segnali:
- arrossamento con o senza edema nella zona ombelicale;
- se il moncone presenta sanguinamento;
- se vi è la presenza di pus o cattivo odore;
- se nel bambino insorge febbre e/o è sonnolento.
In questi casi bisogna avvisare subito il pediatra di base perché potrebbero essere i sintomi di un infezione che è opportuno trattare tempestivamente.